Le Alpi by Stephen O' Shea

autore:Stephen O' Shea [Shea, Stephen O']
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Alpinismo
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Dopo aver salutato i miei amici, mi dirigo verso l’Oberland Bernese, nello scenografico paesaggio alpino del Canton Berna. Meiringen sorge tra i prati verdi sul limite orientale dell’Oberland e sembra soffrire il successo delle sue due famose vicine: Interlaken e Grindelwald. Ciononostante la città è abbastanza conosciuta, se non altro per il dolce che – si dice – è stato inventato in questa città e ne porta il nome: la meringa. Raggiungo la pasticceria che ne rivendica la paternità per assaggiarne una. È ottima, e questo mi basta.

Sull’altro lato della strada, una dozzina di uomini sta, apparentemente senza ragione, in piedi davanti a un palazzo. Sto per chiedere alla cameriera della pasticceria se si tratta di un bordello – non riesco a pensare a un’altra giustificazione per un simile affollamento –, quando gli uomini attraversano la strada e si dispongono in semicerchio davanti ai nostri tavoli. Infilano le mani in tasca. Poi attaccano a cantare. Uno splendido coro di voci maschili, una melodia eseguita magistralmente si diffonde nell’aria della sera. Due dei coristi, un uomo grassottello di mezz’età e un muratore slanciato, gorgheggiano ogni tanto con un mezzo jodel in falsetto, ottenendo un effetto strabiliante. Ripenso a ciò che mi ha detto Ernst quando al passo dello Stoss abbiamo incontrato l’automobilista canterino: lo jodel svizzero è più staccato della versione austriaca, che invece ha la tendenza a essere sentimentale e melensa. Il coro intona due canzoni della tradizione popolare prima di entrare in un hotel per la serata settimanale di prova.

«Tu, scrittore! Tocca a te cantare!» Una voce femminile giunge dall’altra parte del dehors. Alzo lo sguardo dal mio taccuino e mi accorgo che tutti gli avventori mi stanno osservando.

Sorrido e scuoto la testa.

La donna si è alzata in piedi: è una biondina di un metro e sessanta, un concentrato di malizia.

«Devi cantare per noi!»

Sconfitto, mi alzo e mi dirigo nel punto esatto in cui si era piazzato il coro. A dire il vero, posso eseguire un solo pezzo: una canzoncina dei Clancy Brothers che ho cantato a ciascuna delle mie figlie poco dopo la loro nascita, nella sala parto. Quella è stata la prima volta che hanno sentito la mia voce non filtrata dalla pancia della loro mamma. Mi schiarisco la voce e attacco:

When I was young and had no sense,

I bought a fiddle for Eighteen pence…

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